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Ilva Taranto: trovato accordo

Finalmente è stato trovato l'accordo tra Regione Puglia, Ministero dell'Ambiente, Ilva e sindacati sulla controversa scatenata dalla giusta legge regionale -unica in Italia- per la riduzione delle emissioni di diossina al limite di 2,5 nanogrammi al metro cubo così come impone la CE e la necessità di adeguare gli impianti dell'area industriale alle nuove regole. L'Ilva dovrà costruire un depuratore ad hoc e dovrà farlo entro il 1 giugno, data dalla quale sarà attuato il limite di emissioni.

Una battaglia sulla quale speriamo presto di poter cantar vittoria, perchè non è possibile più pensare che la salvaguardia del lavoro possa sovrastare e farsi più importante della salvaguardia della salute.

 
Stop al carbone 2009

 

"Stop al carbone 2009" è il nuovo dossier 2009 Legambiente sulle centrali a carbone in Italia. Da Greenreport si legge che:

"Le 12 centrali a carbone funzionanti in Italia producono il 14% del totale dell’energia elettrica a fronte dell’emissione del 30% dell’anidride carbonica liberata per la produzione complessiva di elettricità: 42,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica, cioè 3,7 milioni di tonnellate in più rispetto ai limiti dalla direttiva europea sull’Emission trading scheme (Ets), nel 2007. Se dovessero partire anche i nuovi impianti già autorizzati o in corso di valutazione, si aggiungerebbero altri 38,9 milioni di tonnellate di Co2, quasi un raddoppio."

E ancora:

"Il carbone né migliorerà la sicurezza energetica dell’Italia, né tanto meno ridurrà le bollette. Oltretutto il costo del carbone è in aumento, dato che a fronte della richiesta è in calo la disponibilità (nel periodo tra il 2000 e il 2007 il prezzo sul mercato europeo ha subito un incremento del 141% e la disponibilità è scesa da 230 a 133 anni) e il suo valore è destinato ad aumentare anche per lo stop a partire dal 2010 agli aiuti di Stato (pari nel 2007 a 3,4 miliardi di euro)."

Approfondimenti in questa notizia ANSA

 
Taranto ha vinto!

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Ieri finalmente il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato il ddl che contiene le norme per la tutela dell'ambiente e del territorio e i limiti per le emissioni di diossina e furani. Una grande vittoria lunga 45 anni di diossina e un numero di morti ancora da quantificare, solo 44 morti bianche all'interno dell'ILVA dagli anni '90.

  I gruppi dell'opposizione di centrodestra si sono astenuti, tranne tre consiglieri che hanno votato a favore del provvedimento e il consigliere Gianfranco Chiarelli ha abbandonato l'aula al momento del voto.

Il centrodestra si è astenuto apparentemente per difendere una campagna ambientalista - ha chiesto nei suoi emendamenti di anticipare di un anno la data limite per l´abbattimento della diossina-. In realtà come ha ribadito l´assessore all´Ecologia, Michele Losappio, con questa proposta l'Ilva non avrabbe i tempi tecnici necessari per adeguare i propri impianti alla nuova normativa. L'astensione nasconde la volontà del centrodestra di  sostenere il ministro per l´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che nei mesi scorsi ha difeso a spada tratta le prerogative dell´Ilva.

E' una battaglia politica questa ma è soprattutto una battaglia per la salute di tutti e va portata avanti a prescindere dalla bandiera di appartenenza come ha sostenuto il Governatore Vendola durante gli incontri con Gigi Riva. La notizia su Repubblica.it e la NuovaEcologia.

 
PM10 ti tengo d'occhio!

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Quali sono le città che nel 2008 hanno sfiorato il limite  medio giornaliero previsto per il PM10? Secondo la legge non devono superare i 50 microgrammi/m3 per oltre 35 giorni in un anno? Legambiente anche quest'anno ha redatto un dossier nel quale viene fuori che ben il 65% dei capoluoghi monitorati non ha rispettato tale limite andando in alcuni casi, ben oltre i 35 giorni consentiti.

Il primo posto va comunque a Torino con 118 sforamenti in un anno. La notizia la trovate su Eco dalle Città.

 
Elettrosmog

 

Il numero di morti per tumori e leucemia aumenta considerevolmente. Non siamo più sicuri nè del cibo che mangiamo nè dell'aria che respiriamo e fa ancora più paura il fatto che l'informazione non ci aiuta a chiarire le idee mentre la ricerca non ha fondi per indagare su cause e responsabilità. Ogni tanto esplode il caso, ma non è mai certo che si tratti di elettrosmog. L'alone del dubbio è un alibi che appacifica tutti, perchè siamo circondati dalle onde elettromagnetiche. Le fonti emittenti radiazioni sono ovunque, quasi siamo spaventati più dall'idea che il nostro cellulare non prenda piuttosto che dalle onde elettromagnetiche emesse dal nostro telefono cellulare, sempre a portata di mano. E' ancora una volta il caso di fermarsi e cercare di capire, perchè tante persone che ci circondano si ammalano e poi vanno via dalla nostra vita. Per tutti gli amici che abbiamo perduto, proviamo a fare chiarezza anche con il contributo dell'inchiesta di Rainews24.

 
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