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Aree protette

Fortuna che esistono delle persone che a dispetto di questo sistema di consumi, parlano, si confrontano ma soprattutto agiscono per promuovere stili di vita che siano alternativi, semplici e più rispettosi delle persone e dell'ambiente. Sento spesso dire, in questi giorni dell'inizio della crisi economica, che la globalizzazione è come una piena dalla quale non c'è via di scampo.

Ma se questa piena, creata per mano dell'uomo, avviene a discapito del Pianeta stesso, delle sue risorse, allora dovremmo tutti rassegnarci all'idea di autodistruggerci?

Fortuna che esiste un'umanità che si sta diffondendo a macchia di leopardo, silenziosa ma con una grande volontà di opporre resistenza allo stato delle cose. Perchè per queste persone, non esiste che una maniera di essere umani e per questo è bene lottare anche le battaglie più difficili da sostenere. 

Trovate qui alcuni link che vi consiglio di consultare affinché grazie a questi uomini e donne, sia possibile trovare una via d'uscita, scampare alla catastrofe, rallentare la corsa verso il precipizio.

Center for Ecoliteracy un portale americano dedicato all'educazione per un vivere sostenibile.

Envirolink un portale di portali di tutto il mondo che trattano le questioni ambientali.

Bioneers un portale americano per trovare soluzioni innovative ai problemi ambientali.

Friends of the Earth portale inglese per migliorare la vita delle persone a partire dalla salvaguardia ambientale.

People and Planet un portale Inglese dedicato ai temi della salute degli uomini e del pianeta.

Planet Ark le cmpagne australiane per ridurre l'impatto ambientale.



La Terra ha una nuova mappa

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La Nasa in collaborazione con il Ministero dell'Industria del Giappone, ha realizzato la più completa mappa della Terra, composta da 1,3 milioni di immagini che fotografano il 99% della superficie terrestre. Sarà messa a disposizione da GDEM ASTER.

Le immagini provengono dal satellite "Terra" della Nasa, conosciuto per gli studi condotti sulla proliferazione delle alghe e sulle eruzioni vulcaniche.

La tecnologia Aster ha permesso di colmare quei buchi nella mappatura della Terra e di ottenere la migliore mappatura sin'ora esistente.

Maggiori info su elmundo.es 

 
La verità su strage di Capidogli in Puglia
 

Capodogli spiaggiati e trivellazioni di petrolio nell'Adriatico. Quale relazione tra questi due episodi? Su TerraNostra di Gianni Lannes una inchiesta inquietante ci dice finalmente cosa è accuduto.

"La nave “Pelagia” ha effettuato ricerca di petrolio in acque italiane da novembre a dicembre dell’anno 2009, proprio nell’habitat in cui nuotavano i capodogli trucidati (fotografati da cetologi di chiara fama). Gli olandesi hanno utilizzato cannoni pneumatici (air gun) che sparano onde acustiche in acqua per saggiare il riflesso sismico e la geologia dei fondali. L’intrusione e la massiva interferenza ha provocat...

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Studio rivela comportamento cavallette

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Ricoprono fino a 200 km in un solo giorno le cavallette del deserto che sono in grado di azzerare tutti i raccolti della zona del Sahel in Africa, dove costituiscono una vera piaga. La loro voracità è nota ma poco fino ad ora si sapeva sui loro comportameti all'interno del gruppo.

L'esperimento. Gli scienziati hanno provveduto a mettere insieme in contenitori diversi, numeri diversi di cavallette. Raggiunte le 30 unità, si sono accorti che il loro movimento smette di essere aleatorio e comincia a diventare coerente: le cavallette si muovono nella stessa direzione.

La notizia su Elmundo.es

L'ultima invasione nel 2004 raccontata da Peace Reporter

 
Galapagos: muore il solitario George
 

George, l’ultimo sopravissuto della sua specie, "Chelonoidis Abingoni"  era originario dell'isola di Pinta, la più settentrionale delle Galapagos. Aveva più di 100 anni secondo i responsabili del Parco Nazionale delle Galapagos. Le tartarughe giganti devono la loro estinzione alla voracità delle capre e dei maiali che distruggendo l’habitat delle tartarughe hanno ridotto irreversibilmente il loro numero. Addio George. La tua vita il tuo sacrificio, la tua solitudine, purtroppo non fermano la capacità distruttiva dell’uomo sulla Terra ma grazie a te molte persone continueranno a lottare per proteggere le altre specie in via di estinzione. Per approfondire leggete questi articoli del National Geographic e de El Mundo 

 
L'Aquila: rospi scapparono tre giorni prima
 
Una nuova prospettiva di indagine si apre sul fronte della prevenzione dei terremoti: i rospi potrebbero aiutare a comprendere l'immediatezza del sisma. Infatti, secondo gli scienziati che studiavano la colonia di rospi del lago San Ruffino, tre giorni prima che il terremoto distruggesse la città di Aquila, i rospi l' abbandonarono avendo avvertito la minaccia. Secondo quanto pubblicato dal Journal of Zoology", le colonie di rospi si ridussero del 96% in un raggio di 76 km dall'epicentro del terremoto. La notizia su El.mundo.es e Il Mattino
 
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