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Crisi alimentare e biocarburanti PDF Stampa E-mail

 

Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), i prezzi del cibo a livello globale sono aumentati di circa l’83 % negli ultimi tre anni, mentre solo il prezzo del riso è salito di circa il 141 per cento da gennaio 2008.

Una mappa indica tutti i paesi coinvolti da tumulti legati alla crisi alimentare; attraverso la stessa è possibile comprendere le cause di ciascuna crisi, spiegati negli articoli del Reuters.

Una delle cause della crisi alimentare è l'impatto crescente dei biocombustibili. L'aumento del prezzo del petrolio ha spinto al rialzo il prezzo dei prodotti agricoli, sia perché ha fatto crescere i costi di produzione, sia perché ha fatto aumentare la domanda delle colture impiegate per produrre biocombustibili specialmente zucchero, mais, colza, soia, olio di palma ed altre coltivazioni olearie, ma anche dei cereali.  L'utilizzo dei biocarburanti tocca due crisi diverse. Da un lato coltivando biocarburanti si sottrae terra coltivabile per le produzioni umane.

Dall'altro i biocarburanti hanno emissioni di C02 anche piuttosto elevate come dimostra questa tabella.  

Altro motivo della crisi alimentare è dovuto all' aumento dei costi di spedizione. L’aumento del costo dei carburanti, la capacità di spedizione a pieno regime, la congestione del traffico portuale e l’allungamento delle vie commerciali hanno avuto forti ripercussioni sui costi di spedizione, rendendo le tariffe di trasporto un fattore più determinante per i mercati agricoli di quanto non sia stato in passato.

Ultimo aggiornamento ( domenica 15 febbraio 2009 )
 
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