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Puglia da stupire PDF Stampa E-mail
Scritto da Ilaria D'Aprile   

olivi

Una terra lunga e stretta, priva di montagne e scarsa di acqua ma aspra come la roccia affiorante e tintinnante come i suoi fiumi sotterranei: la Puglia, una regione di contrasti e sfumature nella quale immergere i propri sensi in  infinito stupore.

Partendo da nord e scendendo verso sud il promontorio del Gargano vi accoglie tra le braccia dei faggi della Foresta Umbra  e il verde delle sue riserve naturali circondate dalle acque dei suoi mari di scambi e passaggi millenari. Ai suoi piedi si estende il Tavoliere, un tempo noto come "granaio d'Italia", terra amata da Federico II di Svevia che la ornò di Castelli, abitò i suoi antichi boschi e le donò il periodo più fiorente della sua tormentata storia agraria. 

Più a sud la Murgia sferzata dalla incontenibile tramontana, accigliata dall'asperità del suolo impietrato, giunge al suo massimo splendore dentro le depressioni carsiche: boschi rintanati nelle lame, gravine e puli. Un paesaggio che pare suggerire all'uomo di fermarsi e riflettere dal profondo.

E poi viene la danza dei trulli incesellati tra le dolci colline della valle d'Itria, la terra del Barocco e della tradizione contadina non ancora confezionata per il turismo di massa.

E più a sud arriva la musica di una lingua d'oltremare il grecanico e di quella della pizzica tarantolata: il Salento lo sguardo della Puglia ad oriente che offre atmosfere d'estate ad ogni visita. Perchè il Salento è una terra che permane anche quando la si deve amaramente lasciare.

Ultimo aggiornamento ( mercoledì 10 dicembre 2008 )
 
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