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Neocolonialismo in Madagascar PDF Stampa E-mail
Scritto da Ilaria D'Aprile   

 

Tutti i giornali italiani tacciono di fronte alle vere ragioni del massacro avvenuto durante una manifestazione in Madagascar il 7 febbraio scorso nella capitale Antananarivo.

Il bilancio è stato di 40 morti e 350 feriti -ANSA-.

La Repubblica ha scritto che le ragioni della protesta sono dovute "allo scontro tra il primo cittadino di Antananarivo, Andry Rajoelina, dimissionato a forza dal governo centrale, e il presidente Marc Ravalomanana". Il primo lamentava continue violazioni della libertà di parola e di stampa.

La verità trapela dai giornali esteri BBC e IHT: la multinazionale coreana Daewoo avrebbe fatto accordi per comprare 1,3 milioni di ettari del Madagascar -circa un terzo della terra coltivabile- per produrre olio di mais e di palma per ottenere bioetanolo e biodiesel necessari a soddisfare la richiesta della nazione asiatica.

La Corea del sud ha bisogno di terra coltivabile e il governo del Madagascar gliel'ha ceduta per 99 anni -in cambio la Daewoo assumerebbe solo contadini malgasci-. Cosa è questa se non la distruzione di una nazione già affamata e supportata dal World Food Programme e della sua terra che da sola offre il 5% della biodiversità del mondo?

Daewoo smentisce di aver preso accordi ma conferma l'interesse per investire nell'agricoltura in Madagascar, dove la popolazione già fa fatica a sopravvivere con una media di 2000 Kcal al giorno a persona.

Prima di acquistare Daewoo, un consiglio: pensate a questa gente del Madagascar. Se non ci abituiamo ad un consumo critico sarà impossibile non fare i conti con le povertà. 

Approfondimenti qui.

Ultimo aggiornamento ( martedì 17 febbraio 2009 )
 
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