Scritto da Ilaria D'Aprile
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| Dove vanno a finire i rifiuti tecnologici dell'Europa? La città cinese di Guiyu è una gigantesca discarica nella quale uomini, donne e bambini passano 10 o 12 ore al giorno in piccole officine scaldando i circuiti integrati sopra stufe a carbone per sciogliere lo stagno che tiene saldati i componenti elettronici. Questi vengono successivamente riutilizzati per costruire nuove tecnologie. Guiyu non è l'unica città cinese coinvolta. Le immagini di altre discariche -copertoni, aerei, navi ecc.- le trovate su ecoblog.it |
Più a sud di Guiyu c'è Panyu, specializzata nelle buste di plastica e più a nord Taizhou che trasforma le bottiglie di plastica in pellets. Sebbene la UE bandisca l'esportazione di rifiuti tecnologici e la Cina l'importazione, la legge viene agginata da alcune aziende che esportano questi rifiuti camuffandoli per tecnologie di seconda mano. L'aspetto più preoccupante della vicenda è che i fumi velenosi provenienti dalla scioglimento degli acidi potrebbero compromettere seriamente la salute delle generazioni future. Secondo la ricerca della vicina Shantou University, infatti, è stato dimostrato che 135 su 165 bambini di Guiyu, tra gli 1 e i 6 anni- ovvero l'82 % - soffrono di avvelenamento da piombo, in grado di provocare danni celebrali. Se volete sapere come smaltire i vostri rifiuti tecnologici leggete questo articolo dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). | |
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 18 marzo 2009 )
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