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L'Ipcc si prepara al V Assestment report PDF Stampa E-mail
Scritto da Ilaria D'Aprile   
 

Sono già cominciati i lavori per la pubblicazione del V rapporto dell'Ipcc l'agenzia ONU che studia i cambiamenti climatici. Su Repubblica lo scienziato italiano Carlo Carraro, neodirettore dell'Università di Venezia nonchè unico italiano presente all'Ipcc, commenta le novità del rapporto:

previsioni brevi dei prossimi 2 anni, aree geografiche approfondimenti nell'area Mediterranea penalizzata nei Report precedenti per mancanza di investimenti;

Riportiamo dell'intervista soltanto una domanda che ci sembra chiarire cosa accadrà alla Conferenza di Copenaghen di dicembre 2009:... 

... In questi giorni l'impegno dei Grandi sul clima ha lasciato l'amaro in bocca a molti. Lei che previsioni fa per la Conferenza Onu di Copenaghen? Si riuscirà a trovare l'accordo globale per fissare limiti drastici e vincolanti alle emissioni di CO2?
Prof. Carraro: Credo che l'obiettivo dei 2 gradi di aumento massimo della temperatura media globale fissato dall'Unione Europea e ribadito dal G8 non sia ormai più alla nostra portata. E' possibile però sforarlo di poco e investire molto in adattamento. Il tempo stringe, ma credo l'appuntamento di Copenaghen sia sopravvalutato. Arriva troppo presto. Gli Usa devono avere il tempo di metabolizzare la svolta di Obama e approvare in via definitiva il "climate bill", una legge che malgrado lo scetticismo di alcuni pone all'America obiettivi molto importanti, soprattutto sul lungo termine. Senza quel testo trasformato in legge gli Stati Uniti non hanno potere contrattuale. E' possibile quindi convocare una conferenza straordinaria a metà 2010, oppure rinviare tutto a quella successiva. A quel punto, con il "climate bill" approvato, prevedo possibili resistenze solo dall'India, mentre sono molto ottimista sull'atteggiamento della Cina e degli altri Paesi emergenti.
Ultimo aggiornamento ( martedì 21 luglio 2009 )
 
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