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Riscaldamento globale: paesi più vulnerabili PDF Stampa E-mail
Scritto da Ilaria D'Aprile   

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La notizia dal giornale online Ecquo:

Come dire: piove sul bagnato. La Somalia, Haiti e l’Afghanistan sono i paesi più vulnerabili di fronte al riscaldamento climatico, secondo uno studio su 166 Paesi realizzato dalla Maplecroft, una società britannica specializzata nell’analisi dei rischi internazionali per il mondo degli affari. Secondo “l’indice di vulnerabilità al cambiamento climatico” i Paesi meglio attrezzati sono la Norvegia, la Finlandia, il Giappone e il Canada. Costruito a partire da un modello integrante di fonti multiple (Fmi, Onu, Cia, ma anche studi interni), questa classifica va bene aldilà della stretta vulnerabilità “geografica” (esposizione di una regione all’aumento del livello degli oceani, per esempio). “Vogliamo vedere in che modo avrà un impatto sulla popolazione”, ha spiegato Fiona Place, analista di Maplecroft per l’ambiente. L’obiettivo di questo indice non è di tentare di prevedere le conseguenze del riscaldamento climatico Paese per Paese negli anni a venire, un esercizio che resta estremamente delicato dal punto di vista scientifico.

 “Si tratta di concentrarsi sulla vulnerabilità, sulla capacità degli individui, delle comunità, delle economie e delle società di fare fronte ai rischi”, legati ai cambiamenti climatici. Per realizzare questo indice sono stati individuate sei categorie d’indicatori: economia, istituzioni e gestione, sviluppo umano e salute, ecosistemi (gestione delle foreste, impatto umano sull’erosione del suolo), sicurezza dell’ approvvigionamento delle risorse (acqua, prodotti alimentari, energia) e infine ripartizione della popolazione e infrastrutture. L’insieme dei Paesi è classificato su una scala da 0 a 10, che va da rischio estremo (0 a 2,5) rischio debole (7,51 a 10). Sui 28 Paesi esposti a un rischio “estremo”, 22 sono situati in Africa subsahariana.

Ultimo aggiornamento ( martedì 15 settembre 2009 )
 
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