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No B Day: i nostri eroi sono chi è morto con Borsellino PDF Stampa E-mail
Scritto da Ilaria D'Aprile   

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Eravamo un milione, siamo soprattutto giovani e siamo scesi in piazza a manifestare perchè Berlusconi venga processato come ciascuno di noi.

Le parole di Salvatore Borsellino pronunciate in Piazza San Giovanni sono inequivocabili. “Portino loro le corone di fiori sulla tomba di Mangano! I nostri eroi sono altri, sono gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina che morirono facendo la scorta a Paolo. I nostri eroi – grida Salvatore con la voce che sale di tono - sono i 100 agenti che, dopo l'assassinio di Falcone, bussarono alla porta di mio fratello per offrirsi per la sua scorta, per morire con lui". 

La rete ha funzionato. Senza contaminazioni partitiche ma con uno spirito di vera politica democratica, la faccia silenziosa della rete si è riversata in un corteo che rimarrà nella Storia, da Piazza della Repubblica a Piazza S. Giovanni.

Ho visto volti che cercavano altri volti nel percorso della Metro da Anagnina a Repubblica, accumunati da un risentimento di frustazione per la mancanza... 

...di un riconoscimento nella cosa della politica dei partiti che crea disagio insofferenza e rabbia in molti di noi.

Ho visto tanti ragazzi ciascuno col suo pezzetto viola per rivendicare l'autodeterminazione, la voglia di raccontare, di riappropriarsi della propria vita. Le parole di Dario Fo sono sincere, vere, riconoscersi è un fatto immediato:

"Io e Franca abbiamo 150 anni in due...Ne abbiamo viste di tutti i colori, ma noi non ci tiriamo indietro, continuiamo a sperare e a essere sicuri che verra' il giorno in cui ce la faremo, in cui tanti giovani non dovranno piu' morire di frustrazione e malinconia perche' sono senza prospettive".

Ora il punto è rimpiazzare la Sinistra che ha permesso a Berlusconi di creare il suo Impero. Come disse Petrolini ad un ad uno spettatore del loggione particolarmente molesto, disse: “io nun ce l’ho co’te, ma col vicino tuo che nun te butta de sotto”.

Che venga dalla rete la proposta di scalzare il Principe, è indice inequivocabile del fallimento dell'Opposizione.

Dal Fatto Quotidiano Federico Mello commenta "A casa, chi era in piazza, chi si farà raccontare il No Berlusconi Day da amici e conoscenti, si porterà una convinzione. Che si può fare. Senza troppe fanfare, e senza divismi, in questo paese, può ancora accadere che la società civile si organizzi da sola, pacificamente, riesca a reinventare la politica dal basso coinvolgendo i cittadini per ribadire l'importanza di concetti come moralità e onestà. Il tutto partendo da Internet, da Facebook. Uno strumento, solo uno strumento, che diventa formidabile nelle mani di chi vuole spendersi per cambiare le cose. Perchè l'ultima cosa da mettere nella cassetta degli attrezzi è questa: ieri abbiamo capito tutti che Silvio è rimasto all'età catodica".

Ci tocca rimboccarci le maniche e ri-creare la nostra povera Patria ricominciando dalle parole della Costituzione.

La notizia su Micromega RAINEWS24 , ElMundo NYtimes, LeMonde

Ultimo aggiornamento ( domenica 13 dicembre 2009 )
 
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