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Torre a...mare di rifiuti! PDF Stampa E-mail
Scritto da Ilaria D'Aprile   
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Il mio amore per Torre a mare (BA) è cominciato nell'estate 2001, percorrendo la strada litoranea Bari-Torre a Mare, in bicicletta: sveglia alle 7.00, percorso in bici, bagno rinfrescante e poi ritorno a casa. Per un intero anno, almeno una volta a settimana, ho frequentato la spiaggetta Settanni di Torre a Mare. Stavo ancora studiando e potevo permettermi di trascorrere le mattine al mare, festeggiando l'inverno con pic-nic romantici sulla spiaggia. Spesso facevo anche il bagno e l'inverno passò in fretta. Poi ci sono tornata a piedi, in auto, e in bici migliaia di volte, e come sempre, il mio amore per quella spiaggia veniva confermato dall'odore del mare, dalla malva in fiore, dalle miriadi di minuscole conchiglie addormentate. In quel luogo, il cuore trovava una grande pace.

Quest'anno però, il degrado in cui è caduto quel posto è allarmante: la strada asfaltata, chiusa al passaggio delle auto, è danneggiata da anni per rischio di crollo. Questo lo sanno tutti coloro che la percorrono. Purtroppo il pericolo riguarda anche la spiaggia: scogli alti minacciano di precipitare sui bagnanti. Ogni anno il pericolo sussiste ma il Comune di Bari non provvede a sistemare la costa.

Non solo. A percorrere la strada sembra di essere entrati  in una di quelle foto scattate durante il periodo dei Rifiuti a Napoli o Palermo. La situazione si aggrava quando si cerca posto sulla spiaggia. Guai a livellare la sabbia! Potreste incappare in decine di posate di plastica sepolte grossolanamente, buste, contenitori di plastica e ogni sorta di rifiuto che il frequentatore della domenica è abituato a lasciare in loco, per soddisfare un istinto animale, che  lo obbliga a segnare il territorio in cui è passatio. Appunto "passato" e non rimasto. Perchè chi vi abita, non  potrebbe mai distruggere il luogo che ama.

L'ultima volta che ci sono stata, il senso di disagio per me è stato tale da farmi disamorare di quel luogo. I rifiuti erano ovunque. Ero circondata, ci camminavo sopra e neppure in mare ero salva: dopo pranzo potevo riconoscere ciò che si era consumato soltanto "nuotandoci dentro"! Armata di coraggio ho raccolto qualche rifiuto sentendomi impotente davanti a tale scempio. Nessuno mi ha imitato. Ho sentito che il mio gesto provocava soltanto parole  di complicità,  ma nessuna vera azione. Disamore e senso di frustrazione.

Per festeggiare l'inaugurazione di Torre Quetta, ho seguito il consiglio di Emiliano: ho lasciato l'auto e ho preso il bus navetta da Piazza degli Eroi del Mare. Peccato che al ritorno  io e tante altre persone, siamo rimaste a piedi: il bus navetta aveva interrotto le corse a mezzanotte, mentre lo spettacolo è finito a mezzanotte e mezza. Questo per me è un atteggiamento di non cura nei confronti delle cose che si promuovono.

Come un atteggiamento di non cura è quello che si verifica  a Torre a Mare: il Comune di Bari non esiste. La condizione igienico-sanitaria peggiora con l'estate. Non so come andrà a finire ma sicuramente Torre a mare, insieme a me, ha perso una sua innamorata. 

Ultimo aggiornamento ( martedì 14 settembre 2010 )
 
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