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Le Regioni non decidono sul nucleare PDF Stampa E-mail
Scritto da Ilaria D'Aprile   

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A parte che sul nucleare si era già deciso dal 1987 con un Referendum in cui gli italiani dicevano no alla produzione di energia nucleare in Italia.

A parte che le 450 centrali nucleari del mondo producono si e no il 5% dell'energia globale e che se venissero raddoppiate si impiegherebbero 10 anni per la costruzione e finirebbero per produrre il 7,5% dell'energia globale.

A parte che un imprenditore serio lo sa, investire nel nucleare non conviene perchè dopo 20 anni ci si ritrova a sostenere i costi di manutenzione o smantellamento che sono enormi e lo smaltimento delle scorie che ancora l'Italia non ha risolto.

A parte che l'Italia è un paese al 70% a rischio sismico e costruire una centrale nucleare ora significherebbe solo aumentare il rischio degli incidenti

A parte che avere una centrale nucleare aumenta il rischio di diventare bersaglio per attacchi terroristici.

A parte tutto questo, il Governo sta preparando un disegno di legge in cui, alla faccia del federalismo, toglie di fatto i poteri alle Regioni che stanno opponendo resistenza alla costruzione del nucleare, per poter costruire e stoccare le scorie dove più gli piace.

Ecco la mappa dei luoghi dove si vogliono costruire le centrali in Puglia -quanta generosità per una regione che ha già dato troppo in termini di vite umane per l'inquinamento da diossina più alto d'Europa-

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Ultimo aggiornamento ( lunedì 25 maggio 2009 )
 
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