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Brindisi: sequestrata discarica PDF Stampa E-mail
Scritto da Ilaria D'Aprile   

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Provenivano da Lazio, Campania e Veneto le migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosi sversati nella discarica di Brindisi. 

Tutto avveniva legalmente, grazie alla complicità di chimici pronti a falsificare le analisi dei rifiuti declassificandoli da pericolosi e consentendone l’illecito smaltimento in discarica a basso costo.

Dieci persone sono finite agli arresti. Tra gli arrestati ci sono gli amministratori di cinque aziende poste sotto sequestro tra le quali la Formica ambiente srl con sede legale a Roma e sede operativa a Brindisi il cui consulente chimico, Salvatore La penna, è tra l’altro componente del comitato tecnico rifiuti della Provincia di Brindisi.

La notizia sull'ANSA e Senzacolonne;

Qualche giorno fa a Brindisi  sequestrato anche il sistema di monitoraggio dell'inceneritore di Brindisi, gestito da "Veolia servizi ambientali Tecnitalia” .

Qui la notizia dei rifiuti tossici bruciati nell'inceneritore di Colleferro.

 

 

Ultimo aggiornamento ( martedì 24 marzo 2009 )
 
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