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| Da AAm Terra Nuova: Il 19 novembre 2009 Enel e Edf, in un incontro romano, hanno chiuso la lista delle proposte dei siti dove realizzare le centrali nucleari in Italia, che presenteranno al governo italiano e all'agenzia nucleare. In base alla legge che reintroduce il nucleare in Italia, sarà l'Enel insieme a Edf a proporre al governo la localizzazione delle centrali nucleari in Italia. Enel e Edf consegneranno la lista dei siti alcuni giorni dopo l'insediamento dell'agenzia nucleare italiana che avverrà successivamente le elezioni regionali". | |
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| Un'ottima notizia dal Consiglio Regionale del 25/11/2009 Una nota del capogruppo Pd in Consiglio regionale Antonio Maniglio, primo firmatario della legge sul nucleare approvata all’unanimità dal Consiglio. “La buona politica scrive una pagina importante per i cittadini pugliesi: un bel “no” chiaro e forte a qualsiasi impianto nucleare in Puglia. Quella che sino ad oggi era una semplice aspirazione e un sentimento diffuso di milioni di persone trova espressione in una legge della Regione che sicuramente farà da apri-pista per altre leggi regionali. In qualità di presentatore della proposta di legge mi sento di ringraziare l’ufficio legislativo e anche i colleghi dell’opposizione che, salvo qualche nota stonata, come quella del capogruppo di An Ruocco, non solo hanno votato a favore della legge, ma hanno dato un contributo importante per evitare qualsiasi rischio di incostituzionalità della norma. | |
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| A parte che sul nucleare si era già deciso dal 1987 con un Referendum in cui gli italiani dicevano no alla produzione di energia nucleare in Italia. A parte che le 450 centrali nucleari del mondo producono si e no il 5% dell'energia globale e che se venissero raddoppiate si impiegherebbero 10 anni per la costruzione e finirebbero per produrre il 7,5% dell'energia globale. A parte che un imprenditore serio lo sa, investire nel nucleare non conviene perchè dopo 20 anni ci si ritrova a sostenere i costi di manutenzione o smantellamento che sono enormi e lo smaltimento delle scorie che ancora l'Italia non ha risolto. A parte che l'Italia è un paese al 70% a rischio sismico e costruire una centrale nucleare ora significherebbe solo aumentare il rischio degli incidenti. A parte che avere una centrale nucleare aumenta il rischio di diventare bersaglio per attacchi terroristici. A parte tutto questo, il Governo sta preparando un disegno di legge in cui, alla faccia del federalismo, toglie di fatto i poteri alle Regioni che stanno opponendo resistenza alla costruzione del nucleare, per poter costruire e stoccare le scorie dove più gli piace. Ecco la mappa dei luoghi dove si vogliono costruire le centrali in Puglia -quanta generosità per una regione che ha già dato troppo in termini di vite umane per l'inquinamento da diossina più alto d'Europa- Info su Aprileonline | |
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| Segue il testo dell'articolo sul nucleare che ho scritto per il settimanale online ilsudest uscito il 20-03-2011. Nucleare. La salute al primo posto. Quello che si sta verificando in Giappone è un incubo al rallentatore. La situazione peggiora di ora in ora e nonostante i tentativi del Governo nipponico di nascondere la gravità dell’incidente (si vocifera che il reattore n. 3 sia alimentato da MOX, una miscela formata da uranio e plutonio che deriva dal riciclo di scorie nucleari), l’ombra del disastro nucleare di Chernobyl incombe sugli abitanti del Giappone e su noi tutti. Una delle conseguenze a livello politico è che la minaccia nucleare in Giappone influenza le scelte energetiche in tutto il mondo: la Germania ha chiuso le sette centrali nucleari più vecchie, la Svizzera ha sospeso i progetti di rinnovo delle centrali, India, Francia e USA hanno annunciato che sarà verificata la sicurezza di tutti i reattori nucleari sui loro rispettivi Paesi, mentre il Presidente Putin ha chiesto una revisione completa del settore nucleare e una valutazione dei suoi piani di sviluppo. E l’Italia che cosa fa? Il Governo invita a non lasciarsi "trasportare dall'onda delle emozioni" e, di fatto, resta fermo sulla convinzione di costruire ben 4 centrali nucleari nonostante il parere contrario di tutte le Regioni italiane–e questo è già qualcosa!-. | |
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| La legge Delega del 2009, consegna al Governo la possibilità di intervenire sulle questioni del nucleare in 10 Regioni tra cui anche la Puglia. Le regioni interessate hanno presentato ricorso, per via della mancanza di una leale collaborazione nella scelta dei siti di realizzazione delle centrali nucleari, che di fatto, sono stati imposti dal Governo. La Consulta però, è di parere opposto e si è espressa bocciando il ricorso presentato dalle regioni. Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 24/07 si legge: Nelle motivazioni della sentenza n. 278, scritta dal vicepresidente della Consulta, Ugo De Siervo, si fa notare, innanzitutto, che non è «posta in discussione né la scelta operata dal legislatore nazionale di rilancio della fonte nucleare, la quale esprime con ogni evidenza un principio fondamentale della produzione dell’energia, né la sussistenza delle condizioni che legittimano la chiamata in sussidiarietà, ma si contesta il difetto di un idoneo coinvolgimento regionale, conseguente a tale attrazione di competenza». | |
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