Pedalare diventa necessariamente una scelta ambientalista e anche chi si accinge per passione a viaggiare sulle due ruote finisce necessariamente per trasformarsi in un accanito ecologista lo stesso che per coerenza spenderà meno e meglio per la sua attrezzatura che sempre più spesso proviene da paesi che per vendere sui nostri mercati, sfruttano persone e ambiente.

Come fare a liberarsi dai meccanismi consumistici compra/butta/ricompra/ributta? A Roma ci ha pensato la Ciclofficina Popolare Don Chisciotte nata da un'idea di Critical Mass, "per moltiplicare uso, coscenza, visibilità, consapevolezza di utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto personale urbano e non solo, ma anche per condividere mezzi e conoscenze sulla manutenzione, riparazione, assemblaggio della bicicletta".Nella Ciclofficina trovate anche diverse iniziative lodevoli. Una in particolare mi colpisce per la sua semplicità e quindi per la possibilità che a qualcuno venga voglia di riprodurla nella propria città: si chiama Raccolta diversa e invita i cittadini a recuperare le bici abbandonate presso le isole ecologiche o i cassonetti dell'immondizia e a portarle nella sede della Ciclofficina. Le bici recuperate verranno rimesse in funzione e regalate affinchè sempre più gente utilizzi la bici al posto dell'auto.