Cambiamo aria alla Puglia |
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Scritto da Ilaria D'Aprile
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«Solo dalle rilevazioni dell’Arpa compiute da giugno 2007 a giugno di quest’anno si ha un quadro certo su quanto inquina l’Ilva. E’ la prima volta, da quando lo stabilimento è in produzione, che un ente indipendente e con funzioni di terzietà misura il livello dei più pericolosi agenti inquinanti e fornisce i dati alla pubblica opinione», specifica l’assessore regionale all’Ecologia, Michele Losappio. Effettivamente, prima delle analisi dell’Arpa si disponeva dei soli dati Ines, l’Inventario nazionale delle emissioni e loro sorgenti che fornisce solo indicazioni di massima sugli agenti inquinanti, indicazioni non misurate scientificamente ma stimate in base alle tecnologie e alla produzione Ilva. Eppure già con i soli dati Ines, si sapeva il 92 per cento della diossina prodotta in Italia è di responsabilità dell’Ilva di Taranto (l’8,8 per cento di quella prodotta in Europa). L’Arpa Puglia ha effettuato analisi in tre fasi sui fumi di uno dei camini dello stabilimento siderurgico (l’E-312 dell’impianto di agglomerazione). I risultati parlano di emissioni di diossina che oscillano dai 2,4 agli 8,1 nanogrammi, valori più bassi sono stati ottenuti per i soli giorni dal 23 al 26 giugno 2008, cioè durante la sperimentazione della cosiddetta tecnica “urea” (sostanza alcalina che se aggiunta ai minerali inibisce la formazione di diossina). | |
Ultimo aggiornamento ( giovedì 20 novembre 2008 )
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