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Transition towns PDF Stampa E-mail
Scritto da Ilaria D'Aprile   

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Credete che il Governo del vostro paese non stia prendendo provvedimenti significativi per contrastare i cambiamenti climatici e la crisi del petrolio? Allora unitevi in una Comunità e immaginate gli scenari futuri per trovare soluzioni ai problemi ambientali; se state seguendo questo percorso vuole dire che siete una delle Comunità del Transition Towns Network.  

Il movimento è nato da un lavoro realizzato nel 2003 da Rob Hopkins e dai suoi studenti ed ha portato all'attuazione di un piano d'azione per il risparmio energetico approvato dall'amministrazione locale a Kinsale nel west Cork. Successivamente in Inghilterra Hopkins ha fondato Transition Towns Totnes e da quel giorno a oggi sono 100 le Transition Towns nel mondo che stanno sperimentando una sfida collettiva seguendo i 12 passi della Transizione.

Il movimento verte su questa teoria: se si affrontano da soli i problemi ambientali sembrano insuperabili; eppure alleandosi per il raggiungimento di un obiettivo comune si possono raggiungere grandi benefici all'interno della Comunità.

La forza delle Transition Towns sta nel fatto che è un movimento che parte da un'attitudine positiva e non cerca di trovare i colpevoli. Guarda alle opportunità che la crisi può portare e attinge da queste per cambare e migliorare.

Anche l'Italia comincia a partecipare al movimento. Alcatraz ha ospitato a settembre 2008 il primo convegno nazionale sulle Transition Towns mentre la prima esperienza certificata dal Network è quella di Monteveglio.

Sul Corriere della Sera altri approfondimenti.

Ultimo aggiornamento ( lunedì 29 dicembre 2008 )
 
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