Punta Perotti: una scelta necessaria |
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Scritto da Ilaria D'Aprile
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| Era stata una vittoria per la città di Bari quando nell' aprile del 2006 aveva assistito al crollo dell'ecomostro, sorto a pochi metri dal mare, trionfo del cemento e della prevaricazione edilizia. Un abuso, quello realizzato dai costruttori di Punta Perotti con l'autorizzazione della giunta comunale dell'ex-sindaco di centro-destra Di Cagno Abbrescia, che rimarcava la prevaricazione dell'edilizia sulle regole dettate dalla Legge Galasso, nella certezza che a parte le polemiche di pochi ambientalisti, i palazzi sarebbero cresciuti e vissuti dai pochi privilegiati dell'affaccio al mare. Invece non è andata così. I palazzi sono crollati e anche con un pò di rammarico di quanti assistevano all'evento. Eppure si trattava di fare la cosa migliore, una scelta dolorosa ma indiscutibile e la giunta di centrosinistra di Emiliano ha continuato a sostenere le ragioni delle regole e della giustizia. |
La notizia di questi giorni è che il sequestro dei terreni sui quali sorgeva il complesso di Punta Perotti, a Bari, fu un abuso e adesso lo Stato dovrà risarcire le tre ditte proprietarie dei suoli confiscati. A deciderlo è stata la Corte europea di Strasburgo con una sentenza che riconosce il governo italiano colpevole di aver violato la Convenzione europea per i diritti dell'uomo e il diritto di proprietà, ma che allo stesso tempo non mette assolutamente in discussione la decisione con cui, nell'aprile del 2006, il comune di Bari ordinò l'abbattimento dell'ecomostro. Ora dove sorgevano i palazzi, c'è un grande prato verde, sul quale correre nella certezza che all'esempio di Punta Perotti ne seguiranno degli altri. La notizia la trovate su il manifesto, la Nuova Ecologia, Corriere della sera. | |
Ultimo aggiornamento ( sabato 24 gennaio 2009 )
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