Un viaggio da consigliare:

Quando abbiamo fatto entrare nei nostri pensieri la Via Francigena, era già estate ma ancora non eravamo pronti ad affrontare il viaggio. Le informazioni sull'ottimo tutor virtuale di viafrancigena.eu non mancano. Mappe dettagliate, direzioni corrette, curiosità e gastronomia: tutto è segnato, indicato e specificato per aiutare i pellegrini ad affrontare il viaggio nel migliore dei modi.

Eppure qulacosa manca ai viandanti che si preparano al viaggio. Manca il racconto delle vicessitudini narrate da pellegrini. Mancano i nomi delle belle persone che offrono ospitalità. In questa Via Francigena, manca raccontarne il cuore.

Noi l'abbiamo percorsa per 5 tappe da...

...Vercelli a Santa Cristina, in provincia di Pavia. Una settimana sulla strada, dopo aver letto Kerouac.In tutto meno di 100km a piedi. Un viaggio tra le risaie senza zanzare, nell'oro dei campi in piena raccolta. Accompagnati dai soli grandi trattori che hanno ucciso la civiltà contadina.

Il sig. Libero -un tempo, perchè ora è sposato!- dice che possiede 150 ettari tra mais, riso e soia e lo lavorano in sole 3 persone. I contadini lavorano dall'alto dei loro trattori giganteschi, nella pianura tra Vercelli e Pavia. Producono tutto il riso italiano. Una qualità alta. L'estate dura, siccitosa, ci raccontano, ha portato una resa bassa. E quando chiedo loro cosa faranno quando l'estate sarà sempre meno piovosa, mi rispondono "stiamo già sperimentando il riso senz'acqua, una qualità inferiore. Siamo nelle mani del Signore". Vorrei parlare dei cambiamenti climatici e di come siamo noi a produrli. Il pudore e il rispetto per la loro vita difficile me lo impedisce e cambiamo discorso.

Ancora rane, aironi cenerini, pioppeti a tracciare i confini, e tanto silenzio in una strada di ciottoli di fiume, e acqua nell'argilla dei campi, nell'impasto dei pani di terra, argilla nell'acqua delle fontane a ricordare che senza di questi elementi non esisterebbe il riso.

Ovunque chiediamo informazioni, chiunque ci apparecchia la sua storia, disgraziata, coraggiosa, paradossale. Siamo gli acchiappastorie, umili viandanti in cammino.

Quirico, nella cascina in mezzo alle risaie. Assetati, ci riempe le borracce d'acqua: una moglie malata di tumore, lui l'aspetta alla porta perchè da soli "l'è dura".

Luigina-lingua lunga, dobbiamo andare. La strada ci aspetta e tu ci trattieni con le tue storie da filanda. Come farai ora senza "rete4" che passa al satellite?

Poi tanti cancelli chiusi, aree videosorvegliate, niente panchine e visi scontrosi che si ritraggono quando cerchi uno sguardo fraterno.

E sempre, di contro, braccia aperte, porte che si aprono, occhi che ridono, pane e acqua che confortano, parole sagge che illuminano la strada.

Non perdete Vigevano e la splendida piazza, nè a Mortara di assaggiare il Salame d'oca. Bella l'ospitalità negli oratori. Don Giancarlo di Gropello Cairoli vi ospiterà senza nulla in cambio. Così accade nell'oratorio di Don Antonio a Santa Cristina dove Ezio, Mario e gli altri bravissimi devoti, vi faranno sentire accolti e benvoluti.

Da ricordare che il lunedì chiudono gli alimentari nel pavese.

Percorso sconsigliato in luglio e agosto per via delle zanzare nelle risaie.

Vorrei ringraziare anche tutte le persone che ci hanno aiutato, anche solo per aver ascoltato il nostro bisogno, per un solo minuto. Le ricorderemo così, nel tempo a venire.

Il loro nomi: Quirico, Renò, la Perpetua di Robbio, Simone promotore dei Sapori della via Francigena ; tre amici del bar Cavour di Mortara; Pasquale del trekking; Orazio il contadino di Vigevano; la Signora del Michigan; Tonino, amico fidato; Don Giancarlo e Anna di Gropello Cairoli; il simpaticissimo padre Cistercense della Certosa delle Grazie di Pavia; Don Tonino, Ezio, Mario e tutti gli amici di Santa Cristina; Riccardo professore di Aracnologia di Pavia; Nunzio di Messina; Marco e il Karmayoga, Cristian e tutti i suoi sogni e infine Carlo e i suoi dubbi.