...di un riconoscimento nella cosa della politica dei partiti che crea disagio insofferenza e rabbia in molti di noi. Ho visto tanti ragazzi ciascuno col suo pezzetto viola per rivendicare l'autodeterminazione, la voglia di raccontare, di riappropriarsi della propria vita. Le parole di Dario Fo sono sincere, vere, riconoscersi è un fatto immediato: "Io e Franca abbiamo 150 anni in due...Ne abbiamo viste di tutti i colori, ma noi non ci tiriamo indietro, continuiamo a sperare e a essere sicuri che verra' il giorno in cui ce la faremo, in cui tanti giovani non dovranno piu' morire di frustrazione e malinconia perche' sono senza prospettive". Ora il punto è rimpiazzare la Sinistra che ha permesso a Berlusconi di creare il suo Impero. Come disse Petrolini ad un ad uno spettatore del loggione particolarmente molesto, disse: “io nun ce l’ho co’te, ma col vicino tuo che nun te butta de sotto”. Che venga dalla rete la proposta di scalzare il Principe, è indice inequivocabile del fallimento dell'Opposizione. Dal Fatto Quotidiano Federico Mello commenta "A casa, chi era in piazza, chi si farà raccontare il No Berlusconi Day da amici e conoscenti, si porterà una convinzione. Che si può fare. Senza troppe fanfare, e senza divismi, in questo paese, può ancora accadere che la società civile si organizzi da sola, pacificamente, riesca a reinventare la politica dal basso coinvolgendo i cittadini per ribadire l'importanza di concetti come moralità e onestà. Il tutto partendo da Internet, da Facebook. Uno strumento, solo uno strumento, che diventa formidabile nelle mani di chi vuole spendersi per cambiare le cose. Perchè l'ultima cosa da mettere nella cassetta degli attrezzi è questa: ieri abbiamo capito tutti che Silvio è rimasto all'età catodica". Ci tocca rimboccarci le maniche e ri-creare la nostra povera Patria ricominciando dalle parole della Costituzione. La notizia su Micromega, RAINEWS24 , ElMundo NYtimes, LeMonde |