L'articolo è stato pubblicato in forma ridotta da La Repubblica- Bari, qui viene proposto nella sua versione integrale. Questa è una storia di INCI-VILTÀ. Anzi una storia di BICI-VILTÀ. 17/1/12, pomeriggio: un raro esemplare di bici del Bike-Sharing Comune di Bari viene abbandonato senza catenaccio in via Fornari, di fronte alla sede dell’AMTAB. 18/1/12, mattina: la bici continua a sostare incustodita in via Fornari; 18/1/12, sera: la bici, che ora ha anche la ruota posteriore distrutta, giace in un cassonetto dell’immondizia di via Crisanzio, accanto alla Chiesa di S. Croce. Vile e incivile l’utente che non riconduce la bici all’apposita postazione, abbandonandola senza il catenaccio di cui pure è dotata. Vile e incivile chi rompe la bici comunale e la getta nel cassonetto. Tutto sotto gli occhi indifferenti dell’AMTAB di via Fornari, che pure si occupa del servizio di Bike-sharing, ma che per ben 2 gg. ignora la bici, abbandonandola al suo tragico destino. La civile convivenza è la base della democrazia, ma lo stiamo dimenticando. L’indifferenza avvelena i nostri cuori e ci fa marciare verso l'infelicità. In nome del vivere civile, evitiamo di distruggere le cose pubbliche (in futuro sempre più scarse) e usiamo piuttosto queste energie per combattere per un mondo nuovo, migliore, che dia agli uomini la possibilità di essere felici e ai giovani un futuro dignitoso. Ma è soprattutto ai giovani che rivolgiamo il nostro appello, perché si battano per la libertà e comprendano che “sentirsi responsabili, coinvolti, impegnati induce a avvertire una profonda emozione, a sviluppare un grande coraggio”, la vera grande rivoluzione dei nostri tempi. Leonardo Favale, pendolare. Ilaria D’Aprile, Bari. |